Posted by on 6 dicembre 2014

 
 
 

” L’ esempio è la più grande forma di insegnamento.” (cit. Gualtiero Marchesi)

LA ZUPPA DELL’INCA

In Europa è diventato il cereale del momento, per le sue proprietà nutrizionali e medicinali. Con il prezzo schizzato alle stelle per il boom dell’export, se ne sono accorti persino in Bolivia, il principale produttore mondiale. Ma qui i semi di quinua o quinoa (dal quechua kinwa), li apprezzano dai tempi in cui, cinquemila anni fa, nella luna fertile della Mesopotamia gli indoeuropei incominciavano a coltivare il grano. Insieme alla patata, questo pseudocerale (per la botanica) è da sempre fondamentale nell’alimentazione dei popoli andini, preincaici e incaici, perché cresce fino a 4.000 metri di altitudine, tanto da aver assunto nel corso dei millenni anche precise funzioni rituali. Viene cucinato in diversi modi: come semplice contorno, alternativo al più recente riso, oppure per fare pagnotte, e ancora per preparare dolci e persino una bevanda, la chicha di quinua. Ma la “sopa” di quinua, con o senza patate, come la prepara Jessie, si è già guadagnata un angolo tutto suo nel baule delle nostre nostalgie di viaggio.

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