Posted by on 1 ottobre 2016

 
 
 

RENE’ BURRI E FERDINANDO SCIANNA di Rossana Ottofaro

Renè Burri e Ferdinando Scianna, entrambi fotografi e membri della prestigiosa agenzia fotogiornalistica Magnum, sono in mostra a Venezia presso la casa dei Tre Oci.  Le loro foto fanno parte di due differenti progetti:  quelle di Burri ritraggono famose architetture, simboli di cambiamenti sociali, politici ed economici, mentre quelle di Scianna, ritraggono il ghetto di Venezia e sono state realizzate in occasione del Cinquecentenario della fondazione del ghetto ebraico stesso.

Le due mostre, apparentemente diverse, presentano delle affinità. Entrambi i fotografi sono vicini alla street photography, il movimento fotografico che si prefigge la riproduzione obiettiva della realtà con crescente attenzione documentarista.  Scianna è un cercatore di luoghi dimenticati che, calatosi nel ghetto più antico del mondo, ne ritrae muri, case e abitanti in modo spassionato. Le sue immagini diventano memoria e insieme narrazione.

Anche Burri ama raccontare attraverso le immagini.

In questa mostra troviamo esposte le foto di Brasilia, l’utopica capitale del Brasile progettata nel XX secolo dal leggendario architetto Oscar Niemeyer, i ritratti di Le Corbusier, l’artefice dell’architettura moderna e ideatore di Chandigarh, l’utopica città costruita in India negli anni ’50, gli scatti realizzati a Piazza Tiananmen durante la rivoluzione del 1989 e a Beirut nel 1991 alla fine della guerra civile. La mostra dedicata a Burri si intitola, non a caso, “Utopia”.  Burri è infatti il fotografo dei luoghi e delle persone che hanno tentato in qualche modo di cambiare la storia. Gli scatti diventano messaggi di libertà e cambiamento. Nelle sue fotografie, immortalate durante i suoi reportage in giro per il mondo, compone le immagini in modo da mostrare più di quanto non contengano.  Le sue foto a livello compositivo sono perfette, ma i segni che le compongono trascendono l’estetica, in cerca di un significato che va oltre la documentazione per arrivare a cogliere l’essenziale della vita umana: l’anima.

Come Scianna, anche Burri però non perde mai la passione di fotografare la vita di strada e le persone che la popolano.  I loro scatti rivelano la naturalezza delle persone ritratte, che sono quasi sempre colte nell’immediatezza di un’azione. Vi è un senso di intima vicinanza e confidenza tra il fotografo e i soggetti ritratti.  Burri per immortalare Le Corbusier lo affianca nel suo studio parigino e lo ritrae in tutti suoi momenti di vita quotidiana. La stessa cosa avviene quando ritrae Niemeyer, Mario Botta, Renzo Piano, Tadao Ando e Richard Meier, o quando ritrae Ernesto Che Guevara nel suo ufficio a L’Avana. Burri lo fotografa mentre fuma il sigaro, mentre scrive e mentre beve il caffè.  La stessa complicità la ritroviamo tra Scianna e gli abitanti del ghetto, luogo complesso della memoria ebraica.

Scianna si è confuso con essi, condividendone costumi, spazi e riti, quali la cena del Shabbat, la preghiera del mattino o gli insegnamenti del rabbino nel Midrash.

Entrambi i fotografi ritraggono l’architettura come testimonianza storica.  Scianna fotografa le case fuori scala del ghetto, che per motivi di mancanza di spazio si sono sviluppate spropositatamente in altezza e Burri fotografa gli edifici simbolo di rivoluzioni sociali e culturali. In entrambi i casi l’architettura viene umanizzata, diventa memoria storica.

Entrambi scelgono il bianco e nero perché più incisivo dal punto di vista formale e quindi capace di rendere la narrazione poderosa.

La mostra ai Tre Oci a Venezia dal 26.08.16 al 08.01.17 ci appare come un reportage visivo, nel quale la fotografia rivela la propria capacità come mezzo di ricerca dell’identità collettiva ed al contempo individuale.

 FOTO DI RENE’ BURRI 

FRANCE. Ile-de-France region. Paris. 1959. 7th arrondissement. 35, rue de Sèvres. The painter, architect and city planner LE CORBUSIER in the "Atelier 35 S". On the left: a lithograph of his "Modulor".

FRANCE. Ile-de-France region. Paris. 1959. 7th arrondissement. 35, rue de Sèvres.
The painter, architect and city planner LE CORBUSIER in the “Atelier 35 S”.
On the left: a lithograph of his “Modulor”.

 

BRAZIL. Sao Paulo. 1960.

BRAZIL. Sao Paulo. 1960.

 

BRAZIL. Rio de Janeiro. 1960. Ministry of Health, planned by architect Oscar NIEMEYER.

BRAZIL. Rio de Janeiro. 1960. Ministry of Health, planned by architect Oscar NIEMEYER.

 

LEBANON. Beirut. 1991. Maarad Street.

LEBANON. Beirut. 1991. Maarad Street.

 

BRAZIL. Brasilia. 1960. Worker from Nordeste shows his family the new city on inauguration day. In the background: the National Congress building by Oscar NIEMEYER.

BRAZIL. Brasilia. 1960. Worker from Nordeste shows his family the new city on inauguration day. In the background: the National Congress building by Oscar NIEMEYER.

 

CHINA. Beijing. 1989.

CHINA. Beijing. 1989.

 

Chamber of Deputies.

Chamber of Deputies.

 

USA. California. Los Angeles 1984.

USA. California. Los Angeles 1984.

 

FOTO DI FERDINANDO SCIANNA

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Foto di Ivano Mercanzin (all’incontro per la stampa del 25.08.16 ai Tre Oci a Venezia)

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Ferdinando Scianna con Denis Curti

 

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Ferdinando Scianna con Lèon Burri

 

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Ferdinando Scianna

 

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Ferdinando Scianna

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Ferdinando Scianna

 

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