Posted by on 20 agosto 2016

 
 
 

Roberto Bianchi : Camargue 

Mostra a cura di Laura Cicci De Biase

presso Casa Caffè Mazzanti , piazza delle Erbe, Verona.

dal 14 agosto 2016  al 17 settembre 2016

“La motivazione principale  che mi ha spinto a fotografare la Camargue in infrared è l’ammirazione che ho per Kudelka e per le sue fotografie. E’ stata infatti una sua pubblicazione sulla Camargue  che mi ha stimolato ad affrontare il tema e la scelta dell’infrared è stata quella di affrancarmi dalla classica fotografia di paesaggio e per cercare una interpretazione più personale. Spero di esserci riuscito ”  (Roberto Bianchi) 

Quando l’attimo si trasfigura in eterno di Ivano Mercanzin 

Un nero denso quasi oleoso, palpabile, sembra nascondere, celare apparentemente allo sguardo forme e spazi.

I bianchi al contrario  illuminano prepotenti, quasi come spot teatrali, mentre i grigi soffusi ne esaltano i racconti più lievi, quelli sottesi e il tutto, bianchi, neri e grigi amalgamati alla perfezione trasmettendoci pura poesia, armonia di emozioni.

Linee che si incuneano nel mare, sabbia che sembra ondeggiare mossa dal vento, onde di granelli che si infrangono nelle staccionate abbandonate.

Silenzio, nessuna figura umana a distogliere l’attenzione, solo pura natura, contatto primordiale, un rimando alla notte dei tempi.

Un momento di elevazione dello spirito che Roberto è riuscito così profondamente a trasmettere con le sue immagini.

Una mostra da vedere e da assaporare con l’anima predisposta a recepire, in questo scorcio d’estate ricca di colori e sole, le gradazioni più delicate di un bianco e nero che racconta dell’uomo e della natura, un binomio imprescindibile,  che sfida l’attimo trasfigurandolo in “eterno.”

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ROBERTO BIANCHI, veronese,inizia ad interessarsi alla fotografia dopo essersi diplomato presso l’Accademia delle Belle Arti “G.B.Cignaroli” nel 1967.

Entra come assistente presso lo studio di Danilo Allegri a Brescia dove impara i segreti della camera oscura e collabora con Guglielmo Achille Cavallini alla realizzazione di alcune sue opere di grafica.

Nel 1974 diventa socio del C.F.Veronese dove ha modo di avvicinarsi alla fotografia amatoriale. Dal 1977 è alle dipendenze del Ministero per i Beni Culturali dove svolge l’incarico di documentarista per i restauri nel Veneto. Negli anni di frequentazione del C.F.V.se partecipa a numerosi concorsi fotografici ottenendo lusinghieri consensi e affermazioni (oltre 500 le sue foto ammesse e più di 100 i premi ottenuti) che lo impongono come uno dei migliori “bianconeristi” nel panorama delle fotografia italiana: Nel 1993, la FIAF gli conferisce l’onorificenza AFI (Artista della Fotografia Italiana) e nel 1997, quella di BFI per il suo impegno nella divulgazione della fotografia con l’organizzazione di mostre e di iniziative promozionali.

Dal 1992 al 2000 ricopre gli incarichi di Delegato Provinciale e Delegato Regionale per la FIAF stessa. Oltre alla partecipazione ai concorsi fotografici, la sua attività è orientata alla fotografia di ricerca e di documentazione con particolare riferimento alle tradizioni popolari e religiose sia in Italia che all’estero.

Nel 1996 il “Photo Museum” di Zarautz (Spagna) ha acquisito il suo lavoro “Segni di sabbia” ed il Comune di Egna (BZ), un suo reportage sulla Festa del Ringraziamento.

Nel 1997, partecipa, assieme ad altri autori FIAF alla Coppa del Mondo di Fotografia in B&N a Shenzhen in Cina, permettendo alla FIAF di aggiudicarsi il trofeo quale migliore nazione partecipante.

Nel 1998 espone una sua ricerca sul paesaggio urbano in un ciclo di mostre a Schio (VI) assieme al Gruppo Marchigiano ed a Mario Giacomelli che gli chiede un’opera per la sua collezione e partecipa ad una collettiva intitolata “Sequenze” presso il Museo Ken Damy di Brescia.

Negli anni ha partecipato a numerose mostre sia personali che collettive e nel 1999 dopo una sua personale alla Galleria AGFA di Milano, viene invitato dall’AGFA stessa a fare da testimonial per i loro prodotti per il B&N ed espone sue opere al Photoshow di Milano nello stand della casa produttrice dei prodotti fotografici.

Sempre nel 1999, la Polyphoto, importatrice dei famosi prodotti Leica lo invita ad esporre suoi lavori presso lo show-room Leica e pubblica un port-folio sulla rivista Leica Magazine e viene invitato a far parte del prestigioso “ Gruppo Fotografico Leica” di cui fanno parte tra gli altri, Gianni Berengo Gardin, Luis Castaneda, Piergiorgio Branzi, Vanni Calanca ed alcuni dei nomi più importanti della fotografia italiana.

Nel 2000 espone assieme a Douglas Kirkland a Pieve di Soligo (TV) e partecipa ad una collettiva del G.F.Leica presso l’Istituto Italiano di Cultura a Colonia (Germania) nell’ambito della prestigiosa Photokina ed espone a San Felice s/Panaro (MO) immagini che mettono a confronto Milano e Parigi.

Nel 2001 viene incaricato dal Comune di Pegognaga a svolgere un’indagine fotografica sul territorio con lo scopo di promuovere una mostra e una pubblicazione.

Nel 2002 vince il 1° premio all’edizione di “Port-folio in Villa” con il lavoro “Acquarius”, una ricerca sui pesci negli acquari con fotografie in B&N colorate poi con la tecnica delle velature all’anilina.

Per il suo lavoro di ricerca, l’autore utilizzava prevalentemente materiale Polaroid, mentre per la sua fotografia in B&N utilizzava apparecchi Leica M7 corredati da ottiche originali e materiale sensibile e chimici AGFA.

Negli ultimi anni passa al digitale utilizzando attrezzature Canon e lavorando personalmente le sue immagini.

I suoi ultimi lavori hanno riguardato il fiume Po, visto dagli argini e l’alta Lessinia.

e-mail: bianrobi@aliceposta.it

 

 

 

 

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