Posted by on 31 dicembre 2014

 
 
 
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Stazioni©2014 Ivano Mercanzin

 

Ma, forse, invece: di Salvatore Fittipaldi

ma, forse, invece, è, proprio, dove non pensi: forse, proprio,
dall’altra parte della porta, dove non si offre, non si nega,
non appare, non si fa vedere: dove sa che non è cercabile:

respira, spia dalla fessura, dove passa il topo: soffia, spiffera
ma non è la metafora del vento che annuncia il temporale:
si confonde, semplicemente, per semplificazione:

che sia, forse, invece, proprio, il suo, un modo, suo proprio,
di seppellirsi e di disotterrarsi, di sparire e, all’occasione,
usare gradi diversi di esplicitazione per rivelarsi a lampi,
da quasi invisibili a trasgressivi o a catastrofici: