Posted by on 3 ottobre 2020

 
 
 

 

La Bella e la Bestia

“Caro papa-gli rispose quell’amabile figlia, abbracciandolo teneramente io desidero una cosa più preziosa di tutto quello che vi domandano le mie sorelle. E’ solo quella che

chiedo, e sarò davvero felice se il mio desiderio sarà esaudito. La gioia di vedervi tornare in perfetta salute”

L’uomo insistette fino a che la figlia non le chiese un altro umile dono; una rosa, di quelle che non crescevano da quella parte del paese.

Da La Bella e la Bestia di Gabrielle- Suzanne de Villeneuve

I sei cigni

“Ci si vedeva, vedersi come una metamorfosi straordinaria, un giovane dio, orgoglioso della propria diversità anatomica fino al limite dell’arroganza che conquista: novanta per cento esuberante carne di uomo, dieci per cento splendida ala d’angelo di un bianco accecante.”

Da Un cigno selvatico, Michael Cunningham

Raperonzolo

“Sembra aver dimenticato, o forse preferisce non ricordare. E lei, allora, non gli rammenta che isuoi capelli non sono più attaccati… non gli rammenta che non sono più una cosa viva…
Non gli rammenta che sono un ricordo che mantiene intatto, che conserva nel presente, per lui. Perché mai lui vorrebbe saperlo? “

Da Un cigno selvatico, Michael Cunningham

Scarpette rosse

«Non tagliarmi la testa» esclamò Karen «altrimenti non potrò pentirmi dei miei peccati! Tagliami invece i piedi con le scarpe rosse!»
E così confessò tutte le sue colpe e il boia le tagliò via i piedi con le scarpe rosse; ma le scarpe continuarono a ballare con i piedini attaccati, attraversarono i campi e scomparvero nel bosco più profondo.

Da Scarpette Rosse Di Hans Christian Andersen

La fanciulla senza mani

Bimba mia, se non ti mozzo le mani, il diavolo mi porta via, e nello spavento gli ho promesso di farlo. Ti prego di perdonarmi. Ella rispose: Padre, fate di me ciò che volete, sono vostra figlia. Porse le mani e se le lasciò mozzare.

Da La Fanciulla senza mani dei fratelli Grimm

Pelle d’asino

L’infanta, tutt’allegra di aver trovato un altro scappavia per mandare a monte un matrimonio che detestava, e colla speranza sicura che il padre suo non avrebbe mai acconsentito a sacrificare l’asino del suo cuore, andò da lui e gli disse chiaro e tondo che voleva la pelle di quel bell’animale.

Da Pelle d’asino di Charles Perrault 

Pelle di foca

“Sii mia moglie” insistette l’uomo ” tra sette estati ti restituirò la pelle di foca e potrai restare o andartene, come tu vorrai”.

La giovane donna-foca lo guardò a lungo in volto con quegli occhi che parevano umani. Riluttante disse: “Verrò con te, tra sette estati si deciderà”.

Da Donne che corrono coi lupi. Il mito della donna selvaggia, “Pelle di foca” di Clarissa Pinkola Estés

Pelle d’orso

ll diavolo si tolse la giubba verde, la porse al soldato e disse: “Con questa giubba indosso, se metti la mano in tasca, l’avrai continuamente piena di denaro.” Poi scuoiò l’orso e disse: “Questa pelle sarà il tuo mantello e il tuo letto, perché su questa e nessun altro letto devi dormire. E, per colpa del tuo costume, ti chiamerai Pelle d’Orso.” Poi il diavolo sparì.

Da pelle d’Orso dei fratelli Grimm

Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie

Stranissimo, e sempre più stranissimo! esclamò Alice (era tanta la sua meraviglia che non sapeva più parlare correttamente) mi allungo come un cannocchiale, come il più grande cannocchiale del mondo! Addio piedi! (perché appena si guardò i piedi le sembrò di perderli di vista, tanto s’allontanavano.) Oh i miei poveri piedi! chi mai v’infilerà più le calze e vi metterà le scarpe? Io non potrò più farlo!

Da Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll

 I dodici fratelli

La casetta stregata aveva un piccolo giardinetto nel quale c’erano dodici gigli (chiamati anche fiori di Sant’Antonio). Un giorno ella volle fare un piacere ai suoi fratelli, colse i dodici fiori e pensava di regalarne uno a ciascuno durante la cena. Ma, come ebbe colto i fiori, in quel medesimo istante i dodici fratelli furono tramutati in dodici corvi che volarono via per la foresta, e anche la casa e il giardino sparirono.

Da La ragazza dei 12 fratelli scritta dai fratelli Grimm

Il principe ranocchio

Il ranocchio rispose: – Le tue vesti, le perle e i gioielli e la tua corona d’oro io non li voglio: ma se mi vorrai bene, se potrò essere il tuo amico e compagno di giochi, seder con te alla tua tavolina, mangiare dal tuo piattino d’oro, bere dal tuo bicchierino, dormire nel tuo lettino: se mi prometti questo; mi tufferò e ti riporterò la palla d’oro.

– Ah sì, – diss’ella, – ti prometto tutto quel che vuoi, purché mi riporti la palla.

Da Il Principe ranocchio dei fratelli Grimm

Il soldatino di Stagno

Il soldatino guardò la fanciulla e lei guardò lui, e lui si sentì sciogliere, ma ancora teneva ben stretto il fucile sulla spalla. Intanto una porta si spalancò e il vento afferrò la ballerina che volò come una silfide proprio nella stufa vicino al soldatino. Sparì con una sola fiammata, e anche il soldatino si sciolse completamente. Quando il giorno dopo la domestica tolse la cenere, del soldatino trovò solo il cuoricino di stagno, della ballerina il lustrino tutto bruciacchiato e annerito.

Da Il soldatino di Stagno scritta da Hans Christian Andersen

La Mortella

“O dio, se partorissi qualcosa, non m’importerebbe che fosse una frasca di mortella! “. E tanto ripeté questa canzone e tanto solleticò il cielo con queste parole che le si ingrossò la pancia e le si arrotondò il ventre e, dopo nove mesi, invece di partorire in braccio alla mammana qualche bambinello o pernacchietta, tirò fuori dai Campi Elisi del ventre una bella pianta di mortella.

Da La Mortella di Gianbattista Basile

La straordinaria storia di Peter Schlemil

Voglia perdonare questa pretesa francamente

audace: non sarebbe per caso disposto a cedermi la sua

ombra?»

Egli tacque

Da La straordinaria storia di Peter Schlemil scritta da Adelbert von Chamisso

Il Ginepro

Un giorno, d’inverno, la donna sedeva sotto il ginepro intenta a sbucciarsi una mela e, sbucciandola, si tagliò un dito, e il sangue cadde sulla neve. -Ah- disse la donna sospirando e, tutta mesta, guardava quel sangue -avessi un bambino rosso come il sangue e bianco come la neve!- 

Da Il Ginepro scritta da fratelli Grimm

 

 

Descrizione progetto

Metamorfosi (La Fiaba nera), 2018-19, è un progetto fotografico artistico di Luca Bottazzi, curato da Andrea Celeste Righi, che nasce al buio come le fiabe. “A partire da origini remote e antichissime, la fiaba era un momento importante di condivisione sacrale tra adulti senza censure come invece avvenne in seguito. Quello che abbiamo cercato di raccontare è la vera natura della fiaba che ci permette da sempre di accettare la vita anche nella sua suprema crudeltà”.

15 fotografie, 15 le metamorfosi rappresentate in chiave attuale, che raccontano la tensione al cambiamento, attraverso il viaggio che è intrinseco nel cuore nero delle fiabe.

Troviamo in Maledizioni e liberazioni, come nella celebre e amata Bella e la Bestia di Villeneuve, Mutazioni in animali e privazioni, come nelle fiabe dei fratelli Grimm, I sei cigniLa fanciulla senza mani o in Scarpette rosse di Andersen. Per sconfinare infine in Dendrofilia, come nella fiaba italiana La mortella di Basile, dove un giovane principe si innamora di una pianta di mirto e decide di sposarla per cambiarne la sorte.

Bio

Combinando fotografia e installazione la coppia artistica e di vita Luca Bottazzi, Store Manager del Leica Store Bologna e fotografo & Andrea Celeste Righi, artista e ideatrice della progetto,  accompagnano il visitatore in un percorso di immagine “attraverso il bosco” come lo fanno da sempre e per sempre le fiabe.

Un viaggio, primordiale e selvaggio, come un vero e proprio rito iniziatico.

 

Andrea Celeste Righi

Luca Bottazzi

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